Le sue opere dimostrano la propensione a esprimersi attraverso composizioni materiche ispirate al dadaismo.
Ma al di là delle correnti storiche dell’arte, Astori ha maturato un’idea di come si possano veicolare messaggi e comunicare le emozioni. I suoi quadri, veri e propri bassorilievi, sono “assemblaggi di concetti”, che traducono artisticamente il nostro tempo. “Dieci settembre”, ad esempio, realizzato disponendo sulla tela geometrie di vetro e cartone, vuole ricreare l’atmosfera della notte che precede la tragedia delle Torri gemelle: il paesaggio newyorkese, un cielo terso, azzurro scuro che contrasta con una grande “luna nera” emanante (sinistro presagio) una luce dorata.
Astori dà prova di avere assimilato le idee dei maestri dell’arte contemporanea: tra Lucio Fontana e Mario Merz, si cimenta con universi cromatici in rilievo e giochi luminosi di micro lampadine che corrono in tubi di plastica.

Armando Brignolo